Superbonus, c'è la proroga: le novità su crediti e scadenze

   

La maggioranza ha raggiunto un accordo sulla proroga del Superbonus 110% (qui vi abbiamo illustrato altre novità su proroghe, sconti e cessione del credito). Il Governo ha infatti previsto la possibilità di posticipare di qualche mese (si ipotizza dai due ai sei) la data di scadenza per il raggiungimento della soglia del 30% di intervento realizzato per le case unifamiliari fissata al 30 giugno 2022.

La misura sarà contenuta in un decreto che approderà in Cdm probabilmente subito dopo Pasqua, il 21 aprile. È stata inoltre raggiunta l’intesa su un’ulteriore cessione del credito.

La proroga per le villette unifamiliari

L’annuncio è arrivato da Martina Nardi e Alessia Rotta, rispettivamente presidente della Commissione Attività Produttive e presidente della Commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera dei Deputati. In una nota ufficiale si sottolinea come il Superbonus 110% sia stato “l’elemento decisivo per raggiungere il livello di crescita del Pil conseguito nel 2021. Non sarebbe giusto limitarlo, specialmente in questo momento di forte incertezza del quadro macroeconomico”.

Con la corsa alle ristrutturazioni e ai materiali, da tempo le associazioni dei professionisti e le imprese premono per una dilazione del Superbonus. La buona notizia è arrivata in particolare per chi sta effettuando lavori su villette e case indipendenti.

La proroga per ultimare le opere sovrascriverà i termini stabiliti dalla Legge di Bilancio 2022, che prevedono la conclusione (cioè il pagamento con bonifico) del 30% dei lavori entro il prossimo 30 giugno. La norma attuale dispone inoltre che il saldo vada versato entro fine anno. La durata della proroga, che dovrebbe riguardare entrambi i termini presi in esame, è ancora oggetto di discussione e le ipotesi vanno da due a sei mesi (qui vi avevamo spiegato perché il Superbonus potrebbe saltare).

Lavori e cessione del credito: i numeri del Superbonus

L’impegno sempre più convinto delle casse pubbliche sul tema Superbonus si accompagna a numeri incoraggianti. I dati dell’Enea, aggiornati a fine marzo 2022, segnalano 139.029 cantieri già avviati, per un totale degli investimenti detraibili oltre 24,2 miliardi di euro. Di questi il 70,1% (16,9 miliardi di euro) sono già stati ammessi a detrazione.

È stata espressa disponibilità anche sul fronte della cessione del credito. Con tutta probabilità, verrà posticipato al 15 ottobre 2022 il termine per la comunicazione della cessione relativa ai lavori effettuati nel 2021. In questo modo si concede “più tempo a imprese e istituti finanziari per completare le procedure”, sottolinea il Movimento 5 Stelle.

Quarta cessione e condizioni con le banche

Spunta anche l’ipotesi di effettuare una quarta cessione del credito fiscale acquisito dalle banche a tutte le imprese, fermo restando che le banche siano responsabili in solido dei crediti. Una condizione, questa, che agita abbastanza le acque politiche.

Da parte sua, l’Associazione bancaria italiana propone di eliminare il divieto delle cessioni frazionate, concedendo di cedere separatamente le singole annualità. L’obiettivo primario è quello di risollevare il mercato (qui abbiamo parlato di una nuova raffica di controlli sui bonus edilizi e chi rischia ora).

Secondo il parlamentare Riccardo Fraccaro, si tratta di “una soluzione che non funziona e che rischia di essere una presa in giro per i cittadini e le imprese che continueranno ad avere le stesse difficoltà. In quanto, come è prevedibile, nessun istituto acquisterà del credito assumendosene la responsabilità. Questa soluzione va immediatamente modificata togliendo la responsabilità in solido per la quarta cessione”.

Chiedimi Whatsapp